Chirurgia Ortognatica
La chirurgia ortognatica o chirurgia dei mascellari è quella branca della Chirurgia Maxillo-Facciale che si occupa della correzione di un ampio spettro di disarmonie del volto e malocclusioni dentali-scheletriche, determinate da un’anomala posizione nei tre piani dello spazio dell’osso mascellare o mandibolare o da uno squilibrio della loro crescita. La chirurgia Ortognatica colloca i vostri denti e le vostre ossa mascellari in una posizione corretta. Non soltanto sarete in grado di masticare al meglio ma anche il vostro aspetto, la respirazione e il modo di parlare risentiranno dei benefici apportati.
Chi ha bisogno della chirurgia ortognatica?
Le persone che possono beneficiare della chirurgia ortognatica sono quelle che presentano una deformità dello scheletro facciale, di entità tale da alterare sensibilmemte l’estetica facciale e il combaciamento dentale, che non puo’ essere risolta mediante il classico “apparecchio dentale”. Se per ripristinare l’estetica del sorriso un trattamento ortodontico è sufficiente, lo stesso non può correggere la disarmonia del volto, perché talvolta pur allineando i denti ,la mandibola risulta pronunciata o deviata, il mascellare rimane arretrato o esposto o permane la presenza di un mento sfuggente. E’ pertanto, di estrema importante durante la visita specialistica sia essa ortodontica, odontoiatrica o maxillo-facciale “riconoscere” i pazienti che necessitano di un approccio combinato ortodontico-maxillo-facciale per non incorrere ad insuccessi , nella maggior parte legati ad un errato inquadramento diagnostico e terapeutico. Bisogna dare particolare attenzione, durante l’esame clinico, al complesso maxillo-mandibolare per evidenzare eventuali anomalie (di posizione o di crescita) alla base dell’inestetismo del terzo inferiore del volto. La prima visita rimane per me un momento importante, per capire gli obiettivi del paziente per poterlo guidare nella scelta, dopo aver spiegato il suo problema, chiarendo i limiti e vantaggi del solo trattamento ortodontico o ortodontico-maxillo-facciale. |
Quali disarmonie del volto e quali malocclusioni dentali risolve?
E’ difficile sintetizzare le condizioni che tipicamente richiedono la chirurgia ortognatica per la varietà dei quadri clinici presenti.
Questi possono essere determinati da un’anomalia che coinvolge un unico segmento osseo mascellare o mandibola , o più spesso da un’associazione di difetti che interessa entrambi. Al fine di rendere l’argomento piu’ comprensibile possiamo definire le disarmonie del volto in base al piano dello spazio sul quale si estrinsecano: antero-posteriore ove ad esempio la mandibola può essere arretrata o avanzata, con rispettivamente mento sfuggente o pronunciato e l’insorgere di una malocclusione dento-scheletrica di seconda o terza classe; verticale come l’ eccessivo sviluppo del mascellare superiore con tipico sorriso gengivale; trasversale con deviazione mandibolare che generalmente sia associa ad un’asimmetria facciale evidente. L’esame clinico deve portare all’esatta individuazione della sede anatomica della dismorfosi condizione necessaria per una corretta programmazione terapeutica e il raggiungimento di un eccellente risultato estetico oltre che funzionale. |
Quali sono le fasi di una cura con chirurgia ortognatica?
Il percorso ha in genere inizio con la visita dall’ortodontista. Il paziente richiede un consulto perché ha i denti storti, o non chiude bene la bocca, o nota che il viso non è di aspetto gradevole. L’ortodontista dopo un accurato studio del viso, dell’occlusione dentale e delle radiografie del cranio richiede un consulto maxillo-facciale. Segue lo “studio del caso” con cefalometria , analisi dei modelli e fotografie in equipe multisciplinare, dal quale si ottiene il percorso terapeutico. Questo verrà spiegato, in seconda visita, evidenziandone gli obiettivi estetici e funzionali insieme ai membri del mio team. |
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Nella maggior parte dei casi (percorso tradizionale) il paziente dovrà portare un apparecchio per allineare i denti (ortodonzia preparatoria) e poi essere sottoposto all’intervento chirurgico che muoverà le ossa insieme alle arcate dentarie (chirurgia dei mascellari). Il paziente tornerà dall’ortodontista per rifinire i dettagli dell’occlusione e per una breve ortodonzia post-operatoria. |
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In alcuni rari casi e con precise indicazioni si può optare per un percorso “non tradizionale”: la “surgery first”, in tali casi il paziente è sottoposto prima alla chirurgia dei mascellari (mascellare e mandibola) di riposizionamento con immediato risultato estetico per poi affrontare l’ortodonzia nel periodo post-operatorio. Tra i due estremi abbiamo la “surgery early” che prevede un breve periodo di ortodonzia pre-operatoria , per affrontare la chirurgia seguita da un altrettanto breve percorso ortodontico. La possibilità di affrontare in modo globale la problematica con un team di esperti è uno dei mei punti di forza. Ciò consente al paziente di ottimizzare i tempi evitando di doversi recare in strutture diverse. La pianificazione e progettazione del caso viene seguita da tutto il team. Questa stretta sinergia consente di ottenere sempre risultati eccellenti. |
Quali sono i rischi e i vantaggi?
Tutti questi interventi vengono eseguiti dentro la bocca cioè senza cicatrici esterne sul viso, e non comportano quasi mai l’immobilizzazione con fili metallici delle arcate dentarie (bloccaggio intermascellare) grazie all’avvento delle osteosintesi a placche. L’utilizzo del sistema piezoelettrico o trapano intelligente riduce il rischio di complicanze post-operatorie, oltre che garantire una ripresa piu’ veloce per minor edema al volto. Il dolore è ben controllato dalla terapia antalgica e nella maggior parte assente. Il discomfort post-operatorio è legato alla masticazione, la ripresa prevede una dieta liquida con un passaggio graduale verso una dieta normale. |
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Chi ha bisogno della chirurgia ortognatica?
Le persone che possono beneficiare della chirurgia ortognatica sono quelle che presentano una deformità dello scheletro facciale, di entità tale da alterare sensibilmemte l’estetica facciale e il combaciamento dentale, che non puo’ essere risolta mediante il classico “apparecchio dentale”.
Se per ripristinare l’estetica del sorriso un trattamento ortodontico è sufficiente, lo stesso non può correggere la disarmonia del volto, perché talvolta pur allineando i denti, la mandibola risulta pronunciata o deviata, il mascellare rimane arretrato o esposto o permane la presenza di un mento sfuggente.
E’ pertanto, di estrema importante durante la visita specialistica sia essa ortodontica, odontoiatrica o maxillo-facciale “riconoscere” i pazienti che necessitano di un approccio combinato ortodontico-maxillo-facciale per non incorrere ad insuccessi , nella maggior parte legati ad un errato inquadramento diagnostico e terapeutico.
Bisogna dare particolare attenzione, durante l’esame clinico, al complesso maxillo-mandibolare per evidenzare eventuali anomalie (di posizione o di crescita) alla base dell’inestetismo del terzo inferiore del volto.
La prima visita rimane per me un momento importante, per capire gli obiettivi del paziente per poterlo guidare nella scelta, dopo aver spiegato il suo problema, chiarendo i limiti e vantaggi del solo trattamento ortodontico o ortodontico-maxillo-facciale.
Quali disarmonie del volto e quali malocclusioni dentali risolve?
E’ difficile sintetizzare le condizioni che tipicamente richiedono la chirurgia ortognatica per la varietà dei quadri clinici presenti.
Questi possono essere determinati da un’anomalia che coinvolge un unico segmento osseo mascellare o mandibola , o più spesso da un’associazione di difetti che interessa entrambi.
Al fine di rendere l’argomento piu’ comprensibile possiamo definire le disarmonie del volto in base al piano dello spazio sul quale si estrinsecano: antero-posteriore ove ad esempio la mandibola può essere arretrata o avanzata, con rispettivamente mento sfuggente o pronunciato e l’insorgere di una malocclusione dento-scheletrica di seconda o terza classe; verticale come l’ eccessivo sviluppo del mascellare superiore con tipico sorriso gengivale; trasversale con deviazione mandibolare che generalmente sia associa ad un’asimmetria facciale evidente.
L’esame clinico deve portare all’esatta individuazione della sede anatomica della dismorfosi condizione necessaria per una corretta programmazione terapeutica e il raggiungimento di un eccellente risultato estetico oltre che funzionale
Quali sono le fasi di una cura con chirurgia ortognatica?
Il percorso ha in genere inizio con la visita dall’ortodontista.
Il paziente richiede un consulto perché ha i denti storti, o non chiude bene la bocca, o nota che il viso non è di aspetto gradevole.
L’ortodontista dopo un accurato studio del viso, dell’occlusione dentale e delle radiografie del cranio richiede un consulto maxillo-facciale. Segue lo “studio del caso” con cefalometria , analisi dei modelli e fotografie in equipe multisciplinare, dal quale si ottiene il percorso terapeutico.
Questo verrà spiegato, in seconda visita, evidenziandone gli obiettivi estetici e funzionali insieme ai membri del mio team.
Nella maggior parte dei casi (percorso tradizionale) il paziente dovrà portare un apparecchio per allineare i denti (ortodonzia preparatoria) e poi essere sottoposto all’intervento chirurgico che muoverà le ossa insieme alle arcate dentarie (chirurgia dei mascellari).
Il paziente tornerà dall’ortodontista per rifinire i dettagli dell’occlusione e per una breve ortodonzia post-operatoria. In alcuni rari casi e con precise indicazioni si può optare per un percorso “non tradizionale”: la “surgery first”, in tali casi il paziente è sottoposto prima alla chirurgia dei mascellari (mascellare e mandibola) di riposizionamento con immediato risultato estetico per poi affrontare l’ortodonzia nel periodo post-operatorio.
Tra i due estremi abbiamo la “surgery early” che prevede un breve periodo di ortodonzia pre-operatoria , per affrontare la chirurgia seguita da un altrettanto breve percorso ortodontico.
La possibilità di affrontare in modo globale la problematica con un team di esperti è uno dei mei punti di forza.
Ciò consente al paziente di ottimizzare i tempi evitando di doversi recare in strutture diverse.
La pianificazione e progettazione del caso viene seguita da tutto il team.
Questa stretta sinergia consente di ottenere sempre risultati eccellenti.
Quali sono i rischi e i vantaggi?
Tutti questi interventi vengono eseguiti dentro la bocca cioè senza cicatrici esterne sul viso, e non comportano quasi mai l’immobilizzazione con fili metallici delle arcate dentarie (bloccaggio intermascellare) grazie all’avvento delle osteosintesi a placche.
L’utilizzo del sistema piezoelettrico o trapano intelligente riduce il rischio di complicanze post-operatorie, oltre che garantire una ripresa piu’ veloce per minor edema al volto.
Il dolore è ben controllato dalla terapia antalgica e nella maggior parte assente.
Il discomfort post-operatorio è legato alla masticazione, la ripresa prevede una dieta liquida con un passaggio graduale verso una dieta normale.
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