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Chirurgia Orale

Cura le patologie a carico della lingua, delle labbra e della mucosa orale quali: ranula, papilloma, epulide e fibromi. Permette inoltre di risolvere problematiche a livello dell’osso mascellare e mandibolare come ad esempio granuloma, cisti, canini incluso, toro palatino, osteonecrosi da zometa

Che cos'è la chirurgia orale?

La chirurgia orale, nota anche come odontostomatologia, dal greco antico odontos (dente) e stoma (bocca), è la specializzazione medica che si occupa di tutte quelle problematiche odontoiatriche per cui si rende necessario un intervento di tipo chirurgico.

Quali patologie tratta?

Risolve situazioni patologiche localizzate nella bocca o all’interno delle ossa mascellari. Di seguito le più frequenti e conosciute:

  • Neoformazioni del cavo orale: All’interno della bocca, possono insorgere delle lesioni sulla mucosa (labbra, guancia, gengive). Benché siano nella maggior parte di natura benigna e a lento accrescimento devono essere rimosse  (biopsia incisionale o escissionale) precocemente e analizzate con esame istologico per escludere patologie più gravi. Esempi di lesioni di questo tipo sono: il papilloma, i fibromi, l’angioma, la ranula e l’epulide.
  • Cisti delle ossa mascellari : Sono delle neoformazioni all’interno dell’osso mascellare e mandibolare che si sviluppano nella maggior parte di casi in corrispondenza di un elemento dentale infetto che ne rappresenta la causa. Seppur crescono lentamente, possono causare la distruzione dell’osso circostante con conseguente indebolimento sino all’insorgenza, nei casi più gravi, di una frattura spontanea. Se non trattate possono diventare molto grandi, infettarsi e causare la perdita degli elementi dentali. 
  • Atrofia ossea mascellare e mandibolare: è caratterizzata da una diminuzione del volume osseo mascellare e mandibolare. Può presentarsi anche in maniera progressiva ed è causata principalmente dalla perdita di un elemento dentale e dall’avanzare dell’età. Ciò comporta l’impossibilità di sostituire i denti persi con gli impianti dentali e il ricorso ad interventi di ricostruzione ossea mediante innesti. 
  • Osteonecrosi dei mascellari: è la morte del tessuto osseo mascellare e mandibolare causata dall’assunzione dei bifosfonati. Questi agiscono farmacologicamente accumulandosi in prevalenza nelle sedi in cui risulta maggiore la sintesi ossea, determinando una sensibile inibizione del riassorbimento dell’osso mediato dagli osteoclasti, alterandone il normale rimodellamento. Ciò comporta la formazione di sequestri ossei che devono essere rimossi chirurgicamente.
  • Granuloma dentale: È un’infiammazione cronica dei tessuti che circondano l’apice della radice, che si manifesta come una piccola formazione dalle dimensioni di un pisello, che circonda la radice dentale. In genere si cura con la semplice devitalizzazione del dente, o nel caso in cui fosse già stata eseguita con una nuova cura canalare. Qualora persistesse si ricorre all’ apicectomia, ossia all’asportazione chirurgica, in anestesia locale, dell’apice radicolare ove è presente il granuloma. 
  • Disodontiasi dei denti del giudizio: è la difficoltà di eruzione del terzo molare dovuta ad un anomalo orientamento dello stesso o alla mancanza di uno spazio utile nell’arcata. Comporta un dolore continuo a livello mascellare o mandibolare che nei casi più gravi può associarsi a contrattura muscolare con deficit dell’apertura della bocca. La terapia prevede l’avulsione del dente mediante un intervento chirurgico.
  • Canino in inclusione ossea: nei bambini, così come negli adolescenti e in alcuni pazienti adulti, la migliore opzione terapeutica è quella di collocare il canino definitivo nell’arcata dentale mediante trazione ortodontica. Una volta realizzato lo studio da parte dell’ortodontista e valutata la fattibilità della trazione del canino, il chirurgo maxillo-faccilale procederà con l’esposizione chirurgica. mediante una chirurgia ambulatoriale con anestesia locale.

 

Come affrontare al meglio un intervento di chirurgia orale?

 

Gli interventi di chirurgia orale si svolgono nella maggior parte dei casi in regime ambulatoriale, tranne nei casi più complessi ove la sala operatoria risulta un ambiente più idoneo.

Il ricorso a forme di anestesia, come la sedazione cosciente, attraverso la somministrazione di farmaci sedativi, favorisce il rilassamento, contrasta l’agitazione, permettendo al paziente di portare a termine la cura con successo.

Alla fine della seduta, l’effetto della sedazione scompare rapidamente e con questa la percezione del tempo dell’intervento chirurgico.

Tale metodica anestesiologica prevede l’intervento di un medico anestesista.

Innesto Osseo in Pillole

Granuloma Dentale in Pillole

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Che cos’è la chirurgia orale?

La chirurgia orale, nota anche come odontostomatologia, dal greco antico odontos (dente) e stoma (bocca), è la specializzazione medica che si occupa di tutte quelle problematiche odontoiatriche per cui si rende necessario un intervento di tipo chirurgico.

Quali patologie tratta?

 

Risolve situazioni patologiche localizzate nella bocca o all’interno delle ossa mascellari. Di seguito le più frequenti e conosciute:

  • Neoformazioni del cavo orale: All’interno della bocca, possono insorgere delle lesioni sulla mucosa (labbra, guancia, gengive). Benché siano nella maggior parte di natura benigna e a lento accrescimento devono essere rimosse  (biopsia incisionale o escissionale) precocemente e analizzate con esame istologico per escludere patologie più gravi. Esempi di lesioni di questo tipo sono: il papilloma, i fibromi, l’angioma, la ranula e l’epulide.

  • Cisti delle ossa mascellari : Sono delle neoformazioni all’interno dell’osso mascellare e mandibolare che si sviluppano nella maggior parte di casi in corrispondenza di un elemento dentale infetto che ne rappresenta la causa. Seppur crescono lentamente, possono causare la distruzione dell’osso circostante con conseguente indebolimento sino all’insorgenza, nei casi più gravi, di una frattura spontanea. Se non trattate possono diventare molto grandi, infettarsi e causare la perdita degli elementi dentali.

     

  • Atrofia ossea mascellare e mandibolare: è caratterizzata da una diminuzione del volume osseo mascellare e mandibolare. Può presentarsi anche in maniera progressiva ed è causata principalmente dalla perdita di un elemento dentale e dall’avanzare dell’età. Ciò comporta l’impossibilità di sostituire i denti persi con gli impianti dentali e il ricorso ad interventi di ricostruzione ossea mediante innesti.

  • Osteonecrosi dei mascellari: è la morte del tessuto osseo mascellare e mandibolare causata dall’assunzione dei bifosfonati. Questi agiscono farmacologicamente accumulandosi in prevalenza nelle sedi in cui risulta maggiore la sintesi ossea, determinando una sensibile inibizione del riassorbimento dell’osso mediato dagli osteoclasti, alterandone il normale rimodellamento. Ciò comporta la formazione di sequestri ossei che devono essere rimossi chirurgicamente.

  • Granuloma dentale: È un’infiammazione cronica dei tessuti che circondano l’apice della radice, che si manifesta come una piccola formazione dalle dimensioni di un pisello, che circonda la radice dentale. In genere si cura con la semplice devitalizzazione del dente, o nel caso in cui fosse già stata eseguita con una nuova cura canalare. Qualora persistesse si ricorre all’ apicectomia, ossia all’asportazione chirurgica, in anestesia locale, dell’apice radicolare ove è presente il granuloma.

  • Disodontiasi dei denti del giudizio: è la difficoltà di eruzione del terzo molare dovuta ad un anomalo orientamento dello stesso o alla mancanza di uno spazio utile nell’arcata. Comporta un dolore continuo a livello mascellare o mandibolare che nei casi più gravi può associarsi a contrattura muscolare con deficit dell’apertura della bocca. La terapia prevede l’avulsione del dente mediante un intervento chirurgico.
  • Canino in inclusione ossea: nei bambini, così come negli adolescenti e in alcuni pazienti adulti, la migliore opzione terapeutica è quella di collocare il canino definitivo nell’arcata dentale mediante trazione ortodontica. Una volta realizzato lo studio da parte dell’ortodontista e valutata la fattibilità della trazione del canino, il chirurgo maxillo-faccilale procederà con l’esposizione chirurgica. mediante una chirurgia ambulatoriale con anestesia locale.
Come affrontare al meglio un intervento di chirurgia orale?

Gli interventi di chirurgia orale si svolgono nella maggior parte dei casi in regime ambulatoriale, tranne nei casi più complessi ove la sala operatoria risulta un ambiente più idoneo.

Il ricorso a forme di anestesia, come la sedazione cosciente, attraverso la somministrazione di farmaci sedativi, favorisce il rilassamento, contrasta l’agitazione, permettendo al paziente di portare a termine la cura con successo.

Alla fine della seduta, l’effetto della sedazione scompare rapidamente e con questa la percezione del tempo dell’intervento chirurgico.

Tale metodica anestesiologica prevede l’intervento di un medico anestesista.

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